IL DIRIGENTE SCOLASTICO
- Visto il DPR 275/1999 Regolamento per l’Autonomia Scolastica;
- Visto il D.L.vo 165/2001 e s.m.i.;
- Vista la L. 107 del 13 Luglio 2015 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega del riordino delle disposizioni legislative vigenti;
- Visto l’Atto di Indirizzo emanato per il triennio 2022-2025 che qui si intende integralmente richiamato;
- Vista la Legge 92 del 20.08.2019 Linee guida per l’insegnamento di Educazione civica;
- Considerata la necessità di adeguare il PTOF 2022/25 all’anno scolastico 2023/24;
- Sentito il Direttore SGA in relazione alle scelte di gestione e di amministrazione
EMANA
la seguente integrazione all’Atto di Indirizzo
Area didattica
Il Collegio dei docenti dovrà attentamente valutare il complesso contesto pedagogico in cui si andrà ad esercitare l’azione didattica per:
- Porre gli studenti al centro del processo di insegnamento – apprendimento per sviluppare quanto più possibile autonomia e responsabilità;
- valorizzare gli apporti dei contesti non formali ed informali al globale processo di apprendimento;
- garantire interventi di riallineamento iniziali adeguati alla reale situazione in ingresso degli studenti;
- elaborare un programma per la valorizzazione delle eccellenze attraverso la partecipazione alle varie competizioni ed olimpiadi disciplinari;
- elaborare un Piano Didattico di classe e personale del docente che preveda costanti interventi di recupero degli apprendimenti del precedente anno scolastico ed integrazione con il nuovo percorso;
- definire un Piano di sostegno e recupero con attività extracurricolari che integri le attività di recupero curricolari programmate dai singoli docenti;
- modulare e personalizzare l’azione didattica con attività finalizzate alla piena attuazione del diritto degli studenti, al successo formativo e alla migliore realizzazione di sé, in relazione alle specifiche esigenze, secondo principi di equità e pari opportunità;
- prevedere il ricorso al Piano per la DDI e DAD in caso di interruzione della didattica in presenza;
- rivedere la Progettazione Didattica suddivisa per ogni anno di corso;
- rimodulare la Progettazione Didattica di classe e il Piano Didattico personale del docente che preveda spazi e temi di integrazione con la Progettazione di Educazione civica.
Area della Formazione
Il Piano di Formazione e aggiornamento dovrà essere predisposto in coerenza con le priorità strategiche del Piano di Miglioramento e dovrà privilegiare la metodologia della formazione in servizio e della ricerca-azione. I temi della formazione, in continuità con gli anni precedenti, dovranno prevedere azioni su:
- conoscenze ed abilità nell’utilizzo delle piattaforme digitali;
- metodologie didattiche con utilizzo delle TIC;
- metodologie didattiche specifiche per gli studenti DSA e con BES;
- sicurezza;
- competenze linguistiche ai fini delle certificazioni.
1. Curricolo digitale
Attuare Curricoli digitali al fine di promuovere:
- la maturazione globale delle alunne e degli alunni rispetto alla loro capacità di collaborare intorno ad un compito di realtà (competenza socio-relazionale);
- l’innalzamento delle abilità socio-comunicative degli alunni anche come auto-governo nella Rete (cittadinanza digitale);
- il miglioramento delle abilità tecnologiche come conoscenza di nuovi software (competenza digitale).
2. Curricolo Educazione Civica
Ridefinire il curricolo di Educazione civica, i traguardi di competenza, i risultati e gli obiettivi specifici di apprendimento, ai sensi della legge n. 92/2019 e delle Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado del 22/06/2020. Le tematiche introdotte dalle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica sono: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza digitale.
3. Progetti di recupero/integrazione
Progettare attività di recupero/integrazione curricolari o extracurricolari al fine di sviluppare gli apprendimenti non pienamente raggiunti dai singoli studenti ovvero non completamente sviluppati.
4. Valutazione
Predisporre criteri e strumenti per una valutazione formativa, che tenga conto della qualità dei processi attivati, della disponibilità ad apprendere ed a lavorare in gruppo, dell’autonomia, della responsabilità personale e sociale e del processo di autovalutazione.
La valutazione dovrà essere quindi interpretata come “formazione”, per la quale valutare un alunno non significa “misurarlo” ma appunto “orientarlo”, “guidarlo” ad esplorare sé stesso e le proprie capacità, in modo da aiutarlo a conquistare la propria identità e la propria autonomia. Questo concetto risponde all’idea di un sistema di istruzione a base larga, finalizzato a raggiungere il numero più esteso possibile di soggetti e pertanto concentrato sulla sua funzione proattiva, volta a promuovere il miglioramento degli studenti, non a selezionarli.
Questa è la valutazione cui del resto fa riferimento la certificazione delle competenze che è stata introdotta e alla cui maturazione essa finalizza il suo curricolo. Armonizzare la valutazione ai presupposti della certificazione delle competenze, per la quale, in base all’attuale Regolamento (DPR n. 122/09), i docenti sono chiamati a valutare, oltre che gli apprendimenti ed il comportamento, il grado di avvicinamento dell’alunno ai traguardi per lo sviluppo delle competenze previsti per le singole discipline dalle Indicazioni Nazionali e Linee-Guida
5. Sicurezza
Consolidare una cultura della sicurezza volta alla valorizzazione degli atteggiamenti positivi relativamente all’attuazione e al rispetto di procedure per la prevenzione del rischio e alla promozione di situazioni che si svolgono in condizioni di sicurezza.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Raffaele CAPONE
Lecce, 12.09.2023
Circolare n. 20