L’adesione agli incontri è stata libera; ognuno/a dei/delle partecipanti, a seconda della sensibilità e degli interessi personali, così come della disponibilità e delle competenze possedute, ha occupato il posto che naturalmente ha sentito più corrispondente a sé. I laboratori sono stati diversamente partecipati, finché il gruppo di lavoro non si è spontaneamente definito. È seguita la scrittura del soggetto e della sceneggiatura, l’organizzazione del set, la messa in scena delle parti, le riprese e le
registrazioni audio, la composizione della musica al piano e la selezione delle canzoni, l’editing e il montaggio video.
La realizzazione dell’elaborato video è la risultante di un più ampio, articolato e complesso processo che, all’interno di pratiche di relazione valorizzanti, ha attivato anche il desiderio di leggere per approfondire a livello individuale le problematiche affrontate, di confrontare la propria con l’altrui visione del mondo, di riflettere sui modelli culturali che quotidianamente intervengono a modellare e influenzare le rappresentazioni sociali e i comportamenti individuali.
Gli incontri sono stati coordinati favorendo la narrazione di gruppo che è servita non solo all’attivazione di processi di partecipazione e socializzazione, ma anche al riconoscimento di sé all’interno di specifici contesti comunicativo-relazionali e al riconoscimento dello iato esistente fra consapevolezze teoriche ed autocoscienza.
La metodologia basata sull’esercizio dell’autocoscienza nella pratica femminista della narrazione a partire da sé ha permesso a ragazzi e ragazze di riflettere, cognitivamente ed emotivamente, su sé stessi/e, sulle proprie esperienze di vita, di elaborare la consapevolezza dei processi di colpevolizzazione e di censura dell’autodeterminazione che agiscono in forma subdola oltre la violenza diretta.
I temi trattati sono stati la costruzione sociale dei modelli di genere, natura o cultura? Gli stereotipi di genere. Ambivalenza dell’amore, amore ideale e modelli patriarcali della cultura occidentale e di una subcultura che ha considerato le donne oggetto di cui disporre. Violenza e mancanza di riconoscimento dell’altro dentro l’amore. Abbandono e vendetta.
Ruolo assegnato alle donne, senso comune, aspettative, adeguamento a valori e gerarchie di potere. Seduzione, colpa nella cultura greco-romano cristiana.
Violenza e sessismo nel linguaggio dei media. Rispetto dell’altro, autonomia, libertà, soggettività, autenticità. Gli incontri laboratoriali si sono svolti nelle aule scolastiche. Le riprese video sono state realizzate presso la Cooperativa TelaLab di Lecce che ha gratuitamente messo a disposizione la sala “Messinscena”.
Bibliografia essenziale dei materiali analizzati:
– Loredana Lipperini, Michela Murgia, L’ho uccisa perché l’amavo, Falso! – Idòla Laterza – Remo Bodei “ Amare per forza” in Lasciatele vivere, voci sulla violenza contro le donne, a cura di Valeria Babini, ed. Pendragon
– Annarita Angelini “Eva, le Sabine, Fiorella: un problema di (in) civiltà, in Lasciatele vivere, voci sulla violenza contro le donne, a cura di Valeria Babini, ed. Pendragon
– Documentario “Processo per stupro” – 1979
– Lea Melandri, “C’è una violenza anche mediatica” – “Il Manifesto”, 30/09/2019
– Virginia Woolf – A Room of own’s own (Una stanza tutta per sé)
– Di Genere Umano, di Germano Maccioni ( Docu-film realizzato a partire dall’esperienza di un seminario dell’Università di Bologna, il documentario sul dramma della violenza di genere attraverso una pluralità di voci e visioni. Al dialogo degli studenti di filosofia, si aggiungono Massimo Recalcati, Gherardo Colombo, Lea Melandri, e momenti di confronto con operatrici dei centri antiviolenza.)
Studentesse che hanno realizzato l’elaborato video:
Benedetta Caldararo classe 5A,
Priscilla Eva Rescali classe 5A,
Maria Irma Pezzuto classe 5A,
Anastasia Pezzuto classe 5A,
Sara Persano classe 5A,
Sara Totaro Aprile classe 5A,
Asia Rizzini classe 5A,
Chiara Rollo classe 5A,
Miriam La Volpe classe 5A,
Ayesha Abbas classe 5M,
Enrica Greco classe 4D,
Gaia Politi classe 4A
Docenti referenti: Prof.ssa Daniela Anna Rollo, Prof.ssa Stefania De Donatis
Clicca qui per vedere il video